Invader è un artista che lavora in anonimato. Nato nel 1969 a Parigi, è uno dei più importanti e originali street artist internazionali.
Invader è noto soprattutto per i suoi interventi pubblici ispirati all’Arcade Game Space Invaders, creato nel 1978; le sue opere sono legate a pratiche creative di “interferenza”, sono costituite da piccole tesserine colorate che formano un mosaico. La modalità pubblica dei suoi interventi, così come la scelta di icone presenti nelle pratiche e nella memoria collettiva delle generazioni più giovani, fornisce una lettura significativa e originale del nostro patrimonio culturale.
L'artista ha avviato il suo progetto nel 1998 con l'invasione di Parigi, la città dove risiede e per questo la "più invasa", anche se poi ha invaso numerose altre città, tra cui Los Angeles, New York City, London, Manchester, Newcastle, Ginevra, Tokyo, Prague, Melbourne, Vienna, Bilbao, Bangkok, Darlington, Ljubljana, Barcelona, Nice, Amsterdam, Katmandu, Varanasi, Perth, Berlino, Mombasa e ovviamente, Roma. Con l’invasione di qualche estate fa, l’artista ha sorpassato la soglia della quaranta città.
I mosaici raffigurano personaggi degli Space Invaders e di altri videogames dei tardi anni Settanta. Le immagini di questi giochi erano a bassa risoluzione e per questo facilmente riproducibili con la tecnica del mosaico, dove i tasselli raffiguravano i pixel. I tasselli non si alterano e resistono alle intemperie. I mosaici non vengono posizionati ma a caso, ma secondo criteri specifici, estetici, strategici o concettuali. Invader preferisce i luoghi molto frequentati, ma non disdegna anche quelli più nascosti.
Sotto il nome di street art si racchiudono varie modalità d’espressione artistica, accomunate da un fattore: il loro svolgersi per strada, gratuitamente godibili dall’occhio curioso e spensierato del passante. Tag (è il logo, la firma del writer), graffiti, stencil, adesivi, perfino mosaici e disordinazioni segnaletiche invadono ormai le grandi e piccole città, talvolta pungendo di creatività brutti, grigi ed anonimi paesaggi suburbani (e subumani), talvolta invece imbrattando antichi monumenti già martoriati da incuria ed inquinamento.
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